martedì 8 febbraio 2011

Stanno Tutti Bene

Scheda tecnica
Titolo Originale: Everybody's Fine
Paese / anno: USA, Italia / 2009

Regia: Kirk Jones
Sceneggiatura: Kirk Jones
Fotografia: Henry Braham
Montaggio: Andrew Mondshein
Scenografia: Andrew Jackness
Costumi: Aude Bronson-Howard
Colonna sonora: Dario Marianelli
 
Produzione: Hollywood Gang Productions
Distribuzione: Medusa
Durata: 100'
Data di uscita: 12-11-2010

Interpreti:
Robert De Niro
Drew Barrymore
Kate Beckinsale
Sam Rockwell
 
Stanno_tutti_bene_Kirk_Jones_locandina


Link per il download:
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lunedì 7 febbraio 2011

Che bella giornata: ecco link per il download.


Ecco link e scheda tecnica.


Milano. Checco, security di una misera discoteca della Brianza, si ritrova a lavorare come addetto alla sicurezza del Duomo di Milano, a rischio attentati al punto da richiedere misure straordinarie. In poco tempo e grazie alle sue non spiccate capacità intellettuali che provocano infiniti malintesi, Checco diventa la vera minaccia al patrimonio artistico italiano e presto ai piani alti si rendono conto di non aver fatto un grande affare ad assumerlo. Intanto Checco incontra Farah, una studentessa d'architettura che si finge francese, ma in realtà è araba ed è a Milano per portare a termine la sua personalissima vendetta. La bella ragazza intuisce subito che Checco, ignorante come pochi, potrebbe essere un perfetto e inconsapevole alleato per il suo agguato terroristico alla Madonnina. Tutto sembra andare secondo i suoi piani, ma Farah non ha fatto i conti con l'animo di Checco che cambierà per sempre le sorti della sua vita. [sinossi]
Sembra davvero senza freni la corsa verso il successo e la fama in cui si è lanciato Checco Zalone, al secolo Luca Medici: il comico barese è partito dai palchi di Zelig Off, si è ritagliato un istante di celebrità all'epoca dell'inno spastico e deforme Siamo una squadra fortissimi (dedicato all'Italia campione del mondo di calcio nel 2006), ed è poi diventato una certezza del piccolo schermo, grazie soprattutto alla rilettura goliardica di molti successi della musica leggera nazionale. Le sue imitazioni di Lorenzo Jovanotti, Tiziano Ferro, Carmen Consoli e i Negramaro sono tutt'ora tra i video più visti di youtube, postati su facebook e via discorrendo.
Non pago di tutto ciò, Zalone ha alzato la posta, puntando diritto al cuore del box office cinematografico: e così, se l'esordio davanti alla macchina da presa con Cado dalle nubi si era rivelato uno dei più clamorosi successi nostrani al botteghino degli ultimi anni, Che bella giornata si toglie addirittura lo sfizio di approdare in sala quando ancora sono di scena il cinepanettone e il film di Aldo, Giovanni e Giacomo, vale a dire due habitué del periodo natalizio. Rispetto a Cado dalle nubi, lo schema seguito in fase di sceneggiatura non ha subito contraccolpi particolari: a farla da padrone è nuovamente il personaggio sguaiatamente ingenuo collaudato nel corso degli anni da Zalone, quello del pugliese trapiantato a Milano che vede la sua entusiastica esuberanza scontrarsi con un mondo che lo teme prima ancora di disprezzarlo. Zalone è in effetti un vero e proprio nemico pubblico, ignorante e gretto (razzista, maschilista, omofobo, qualunquista) ma in ogni caso dotato di buonChe_bella_giornata_testo cuore. Ed è proprio su questo punto di vista che la maggior parte dei nodi vengono al pettine: invece di spingere insistentemente sul pedale della volgarità, del cattivo gusto e del totale disprezzo del politicamente corretto, come la tradizione demenziale dovrebbe in qualche modo aver insegnato, Zalone e il regista Gennaro Nunziante (binomio che, visti i successi ottenuti con i due primi film, sembra davvero destinato a durare a lungo), cedono in maniera inesorabile a una ricomposizione, sociale e soprattutto umana, che finisce inevitabilmente per indebolire l'intero apparato comico. Se dunque in alcune sequenze si ride di gusto, laddove si gioca abilmente sul contrasto tra le barbariche attitudini di Zalone e il mondo che lo circonda – ecclesiastico, in questo caso –, con l'inconsapevole e luciferino Checco che riesce perfino a far ricadere nel vizio un'intera classe di penitenti salvati dal demone del gioco d'azzardo, altrove il film finisce per arrancare. Poco convince, in tutta franchezza, la pur basica lezione morale che il film sembra voler regalare al proprio pubblico: il ritratto dell'Italia, pur incattivito qua e là da un'ironia beffarda e pungente, è in fin dei conti ammantato del solito qualunquismo assolutorio che sembra davvero il minimo comun denominatore di molta (troppa) comicità nazional popolare contemporanea.
Se Che bella giornata riesce a elevarsi al di sopra dei contendenti natalizi citati dianzi, e a un gran numero di altri prodotti similari sputati fuori dal sistema distributivo italiano nel corso dell'anno, è quasi esclusivamente merito dell'apprezzabile cast di contorno, nel quale spiccano Rocco Papaleo (il padre di Checco), Tullio Solenghi (il vescovo) e un pur monocorde Ivano Marescotti (il maresciallo). Ma a farla da padrone è ovviamente la debordante verve attoriale di Checco Zalone, fisicamente in grado di accentrare su di sé l'interesse dello spettatore: il film, tolta la labile progressione narrativa, è lui. Che bella giornata è un buffo e rivedibile ritratto dell'Italia contemporanea, ma regala un attore dal futuro decisamente roseo, che può ambire al ruolo di mattatore della comicità italiana dei prossimi anni.

Commedia demenziale! Ecco a voi Porky Hospital

Link per il download:
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INFORMAZIONI FILM

Titolo originale: Intern Academy
Anno di produzione: 2004
Nazionalitá: Canada
Durata: 90'
Cast: Scott Dobbie , Peter Oldring , Pat Kelly , Viv Leacock , Ingrid Kavelaars , Jane McLean , Christine Chatelain , Lynda Boyd , Carly Pope , Dave Foley , Dave Thomas , Dan Aykroyd , Maury Chaykin , Matt Frewer , Saul Rubinek , Sue Huff
Regia: Dave Thomas 
Genere: Commedia




TRAMA FILM: Un nuovo gruppo di tirocinanti arriva al St. Albert's Teaching Hospital, considerato l'ospedale con il peggior sistema sanitario del Paese, amministrato dal corrotto Dr. Cyrill Kipp. Anche i nuovi arrivati non sono da meno: Mike è stato costretto agli studi dai genitori medici, Dale è interessato solo alle infermiere, Marlon adora prendersi gioco dei compagni, e Mitzi si paga gli studi facendo lo striptease. Nell'anno di tirocinio se ne vedranno di tutti i colori... 

Screenshoot:


domenica 6 febbraio 2011

Che bello un caro vecchio film natalizio: A natale mi sposo. Link e scheda tecnica.

Link per il download:

Scheda tecnica
Titolo Originale: id.
Paese / anno: Italia / 2010


Regia: Paolo Costella
Sceneggiatura: - - -
Fotografia: Enrico Lucidi
Montaggio: Mauro Bonanni
Scenografia: Cosimo Gomez
Costumi: Roberta Ciotti
Colonna sonora: - - -
Produzione: Medusa Film, Sky, Mari Film
Distribuzione: Medusa
Durata: 97'
Data di uscita: 26-11-2010


Interpreti:
Massimo Boldi
Vincenzo Salemme
Nancy Brilli
Massimo Ceccherini

A_Natale_mi_sposo_locandina

sabato 5 febbraio 2011

Per la serie i migliori film del mondo presentiamo "SAW VI" in allegato scheda tecnica e link per il download

Link per il download:

Scheda tecnica:
Regia: Kevin Greutert
Sceneggiatura: Marcus Dunstan, Patrick Melton
Fotografia: David A. Armstrong
Montaggio: Andrew Coutts
Interpreti: Costas Mandylor, Mark Rolston, Betsy Russell, Tobin Bell, Shawnee Smith, Peter Outerbridge, 
Tanedra Howard, Shauna MacDonald, Caroline Cave, Karen Cliche, Mark Rolston
Nazione: Canada, Gran Bretagna, Australia, USA
Anno: 2009

Trama del film:
L'Agente Speciale Strahm è morto, e il Detective Hoffman si è imposto come l'indiscutibile e
 inafferrabile prosecutore dell'opera creata e iniziata dall'Enigmista.
 Ma l'FBI continua incessantemente le sue indagini sulle morti di cui l'Enigmista è
 stato accusato e le ricerche si fanno ancora una volta troppo vicine a Hoffman, 
che sarà costretto a dareinizio a un nuovo gioco mortale per
 coprire le sue tracce e distogliere da sè l'attenzione delle indagini. 
Solo al termine di questa nuova serie di uccisioni sarà rivelato il
 Grande Piano Finale costruito dall'Enigmista...

Assaggiamo un pizzico dei bei vecchi tempi con American Pie 5

LINK:
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American Pie - Nudi alla meta



Trama American Pie - Nudi alla meta è il quinto episodio della serie di film statunitensi American Pie, diretto da Joe Nussbaum, su sceneggiatura di Eric Lindsay. Anche questo episodio come il quarto, American Pie - Band Camp (2005), è uscito direttamente in DVD per il mercato dell'home-video, il 19 dicembre 2006. Il protagonista stavolta è Erik Stifler, cugino di Matt e Steve Stifler protagonisti delle passate edizioni.

American Pie - Nudi alla meta
Titolo originaleAmerican Pie Presents: The Naked Mile
PaeseUSA
Anno2006
Durata97 min
Colorecolore
Audiosonoro
Generecomico,erotico
RegiaJoe Nussmbaum
SceneggiaturaEric Lindsay
Casa diproduzioneUniversal Pictures
Distribuzione(Italia)Universal
Interpreti e personaggi
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Fil

Femmine contro maschi scheda tecnica e link per il download

LINK: 
I link per scaricare il film sono due:

SCHEDA TECNICA:

Titolo Originale: id.
Paese / anno: Italia / 2011

Regia: Fausto Brizzi
Sceneggiatura: Fausto Brizzi
Fotografia: Marcello Montarsi
Montaggio: Luciana Pandolfelli
Scenografia: Maria Stilde Ambruzzi
Costumi: Monica Simeone
Colonna sonora: Bruno Zambrini
Produzione: Medusa Film
Distribuzione: Medusa
Durata: 96'
Data di uscita: 4-02-2011

Interpreti:
Nancy Brilli
Francesca Inaudi
Luciana Littizzetto
Claudio Bisio
Femmine_contro_maschi_locandina

I fantastici viaggi di gulliver (scheda tecnica e link per il download)


Download
Il download si divide in due parti:


Scheda tecnica:

Lillipuziani si nasce...
 
Per compiacere la donna di cui è innamorato, Lemuel Gulliver, addetto alla posta di un quotidiano newyorchese, si imbarca in un lungo viaggio che lo dovrebbe condurre nel triangolo delle Bermuda. Durante la traversata la sua nave viene, però, affondata da una tempesta e Gulliver sbarca fortunosamente sull'Isola di Lilliput, abitata da minuscoli ometti che hanno creato una civiltà di stampo elisabettiano.[sinossi] 
 
Tornando a ritroso nel tempo, il primo incontro tra la Settima Arte e il celeberrimo romanzo dell'irlandese Jonathan Swift I viaggi di Gulliver risale al 1902, quando il saltimbanco per eccellenza del cinema degli albori, Georges Méliès, portò a termine Le voyage de Gulliver à Lilliput et chez les géants, racchiudendo le avventure del titolo in appena quattro minuti di pellicola. Tra i molteplici adattamenti succedutisi nel corso dei decenni, vale la pena ricordare quantomeno il notevole I viaggi di Gulliver (1939) di Dave Fleischer, nel quale si assiste a uno dei più mirabili utilizzi del rotoscopio. Grande ammiratore del romanzo di Swift è inveceHayao Miyazaki il quale, oltre ad aver prestato in gioventù la sua arte in qualità di interpolatore per Gulliver's Travels Beyond the Moon (1965) di Masao Kuroda e Sanae Yamamoto, trasse dalla terza parte dell'opera del 1735 l'idea di Laputa, l'isola nel cielo protagonista del clamoroso Laputa, il castello nel cielo (1986).
Questo cappello introduttivo serve anche a far comprendere come, in fin dei conti, nessuno sentisse davvero la necessità dell'ennesimo adattamento di un'opera così ampiamente sfruttata nel corso ella storia del cinema: eppure destava non poca curiosità la presenza nelle vesti dell'avventuriero protagonista di Jack Black. Tra tutti i comici dell'ultima generazione sfornata da Hollywood, Black è senza dubbio uno dei più anarcoidi: la sua stessa presenza scenica, deflagrata in una corporalità massiccia, lo pone come esempio di un approccio alla commedia umorale, viscerale, dirompente e devastante. Esattamente quel tipo di goffaggine che potrebbe trasformarsi in arma letale qualora si avesse a che fare con una popolazione alta non più di quindici centimetri. Non è dunque un caso che l'intero film ruoti esclusivamente intorno al gigantesco (per i lillipuziani) Lemuel Gulliver, ulteriore nerd nella galleria di personaggi di Black, stavolta addetto allo smistamento della posta interna in un quotidiano di New York: per una serie di casualità, dettate in primis dall'amoreI_fantastici_viaggi_diGulliver_testo che nutre verso una collega, il sedentario e metropolitano Gulliver si ritrova in balia delle onde dalle parti del triangolo delle Bermuda. La tempesta lo trascina sull'isola di Lilliput, abitata da uomini microscopici in perenne lotta contro i vicini blefuschiani: dopo essere stato considerato un mostro, diventerà un eroe popolare. Se si escludono i numerosi effetti speciali indispensabili per riuscire a rendere credibile un incontro dal dislivello metrico così particolare (e l'utilizzo del 3D è completamente accessorio, poco meno di una truffa ai danni degli spettatori, costretti a pagare un sovrapprezzo sul biglietto per poter “godere” della stereoscopia), I viaggi di Gulliver versione Letterman (che con i giganti aveva già avuto a che fare nel divertente Mostri contro Alieni, e che qui per la prima volta affronta la regia di un live-action) si riduce a una sequela di sketch e gag giocate tutto intorno al buffonesco personaggio di Black. Per convincere i lillipuziani di essere il re della lontana isola di Manhattan, Gulliver trascina nella sua vicenda personale elementi tratti da vari oggetti di culto dell'arte popolare degli ultimi trent'anni, da Guerre stellari a Titanic, passando per i concerti dei Kiss. Ed è proprio giocando sul feticcio pop che I viaggi di Gulliver riesce a destare un pur minimo interesse nello spettatore, e a condurlo alle risate: lo scontro frontale tra i detriti del mondo occidentale e la società ottocentesca di Lilliput produce un effetto comico naturale, decisamente non disprezzabile.
Come spesso accade, solo le prime due parti del romanzo (i piccoli lillipuziani e i giganteschi abitanti di Brobdingnag) trovano spazio sullo schermo, in quanto si tratta degli elementi più facilmente riconducibili a un'estetica fantasy: è ancor più triste, per quanto prevedibile, constatare come la feroce allegoria anti-sociale di Swift, carica di pessimismo e critica verso la cosiddetta “civiltà” occidentale, scompaia completamente nella trasposizione cinematografica di Letterman. Se si eccettua un pacifismo all'acqua di rose quel che rimane è solo una sguaiata commedia dai toni esagerati almeno quanto le proporzioni del suo sconclusionato protagonista.
Se I viaggi di Gulliver merita una visione non è certo per gli effetti speciali, né tanto meno per lo scellerato uso delle nuove tecnologie, ma solo per lo stato di forma di un attore troppo spesso ridotto a semplice macchietta priva di una reale profondità. E quando nelle movenze del suo Gulliver, Black fa intravvedere le ombre del Dewey Finn dell'ottimo School of Rock di Richard Linklater, c'è perfino il tempo per una rapida commozione.
 

Parto col folle: In allegato link per il download e trama


 

LINK: 

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TRAMA:

Peter Highman sta per diventare papà per la prima volta e vuole raggiungere la moglie Sarah, in procinto di partorire. Si reca quindi all'aeroporto di Atlanta per prendere un volo diretto a Los Angeles, ma qui la sua strada si incrocia con quella di Ethan Tremblay, un aspirante attore in cerca di guai, che gli darà un passaggio a bordo della sua auto. I due, insieme al cane di Ethan, affronteranno un rocambolesco viaggio 'on-the-road' che metterà a dura prova la salute fisica e i nervi di Peter...